L’introduzione dei nuovi farmaci che contrastano il fattore di crescita neovascolare (VEGF) nella degenerazione maculare senile ha cambiato radicalmente l’efficacia della cura permettendo di avere il 90% di stabilità e il 40% di miglioramento con l’uso del lucentis.

Il principio attivo di Lucentis, ranibizumab, è un piccolo frammento di anticorpo monoclonale. Un anticorpo monoclonale è un anticorpo (un tipo di proteina) concepito per riconoscere e legarsi a una struttura specifica, denominata antigene, presente in talune cellule dell’organismo.

Ranibizumab è stato creato per inibire una sostanza denominata fattore di crescita vascolare endoteliale A (VEGF-A). Il fattore VEGF-A è presente ad alte concentrazioni negli occhi dei pazienti con AMD ed è responsabile della crescita dei vasi sanguigni e della fuoriuscita di siero.

Questi effetti aggravano la malattia. Inibendo questo fattore, ranibizumab riduce la crescita dei vasi sanguigni e le fuoriuscite di liquido o le emorragie.
Rimangono comunque aperte questioni legate ad una miglire efficacia complessiva del lucentis come numero inferiore di iniezioni, migliore riduzione di spessore retinico e soprattutto una migliore sterilità del lucentis. Infine sempre dal punto di vista amministrativo il lucentis non è rimborsato in tutti i casi come per esempio quando il visus è inferiore a 2/10 o quando debba essere trattato il secondo occhio.
Da queste considerazioni emerge la ricerca di farmaci più efficaci e soprattutto di maggiore durata. In ciò si differenzia l’EYLEA (VEGF-Trap, distribuito in Italia dalla Bayer). La sua azione da un lato è simile agli altri anti VEGF inattivando e legandosi al VEGF-A dall’altro si lega anche al VEGF-B e al fattore di crescita placentare. Il farmaco è stato approvato dall’FDA americana e aspettiamo tra breve anche dagli organismi regolatori europei e italiani.
Gli studi VIEW1 e VIEW 2 hanno dimostrato come l’EYLEA abbia una efficacia a uno e due anni simile al lucentis con percentuali simili di miglioramenti. Lo studio CLEAR ha invece evidenziato come il risultato visivo tra lucentis con una iniezione ogni mese e Eylea invece ogni due mesi fosse sovrapponile.

Infine riguardo agli eventi avversi i due gruppi erano simili.
In conclusione l’EYLEA è una nuova cura per la degenerazione maculare con risultati eccellenti e soprattutto con un minor numero di iniezioni a lungo termine.
EYLEA (Aflibercept), è l’unica proteina di fusione completamente umana, potente inibitore dell’Angiogenesi, che lega tutte le isoforme del VEGF-A ,VEGF-B nonché il Fattore di Crescita Placentare (PlGF) trovato in quantità eccessiva nella retina delle persone affette da Degenerazione Maculare Senile.
EYLEA ha un’affinità di legame più alta del recettore naturale del VEGF e degli altri anticorpi anti-VEGF.
Grazie al suo specifico meccanismo d’azione, EYLEA intrappola e blocca il VEGF, proprio come le chele di un’aragosta che cattura la sua preda.